-
Numero contenuti
126 -
Iscritto
-
Ultima visita
Su pascal
-
Rank
Sognatore
Visite recenti
Il blocco dei visitatori recenti è disabilitato e non viene mostrato ad altri utenti.
-
credo non ci sia nessun legame, perché in effetti non li conosco
-
confesso mi ronzava in testa questo "perché non pesi niente" ma non sapevo perché. può darsi abbia orecchiato da qualche parte, ma non avevo mai sentito parlare dei Marta sui Tubi
-
grazie bradipino, come sempre chapeau ai tuoi commenti era quello che volevo dire e l'hai spiegato meglio di quanto avrei fatto io
-
Racconti comici e avventurosi-eBook autoprodotto gratuito
pascal ha risposto a Nanni nella sezione I nostri libri
sì è vero, la copertina fa schifo però mi piace come scrivi e l'ho scaricato ti farò sapere! -
Titolo: Cronache dall'Universo Autore: P. Brea Editore: Edizioni Nulla Die Prezzo: 11€ Pagine: 99 ... e qui lo trovate scontato http://www.bol.it/libri/Cronache-dall-universo/P.-Brea/ea978889736415/ Si tratta di racconti brevissimi, come delle istantanee di realtà. In origine voleva essere soprattutto un lavoro sul linguaggio. Dall'introduzione: "Se scegliessimo di raccontare a parole la fotografia dei nostri tempi dovremmo pensare a che forma potrebbe avere una storia senza gerarchia, un racconto orizzontale. O con le parole di Emil Cioran: che un pensiero spezzato, frammentario, ha tutta l’incongruenza della vita, perché ogni frammento nasce da un’esperienza diversa, e perché queste esperienze sono vere, sono l’essenziale". Da un racconto: "Ricordò di essersi trovato un giorno a bordo di un tram e di aver visto la torre dell’orologio che domina Berna. Immaginò cosa sarebbe successo se quel tram fosse schizzato via allontanandosi alla velocità della luce. Si rese subito conto che l’orologio della torre gli sarebbe apparso fermo mentre il suo, nel taschino, avrebbe continuato a ticchettare. Se fosse tornato dopo un lungo volo, avrebbe trovato che lì già da tempo erano cresciute nuove generazioni, mentre lui non era che minimamente cambiato". Se siete interessati posso inviarvi alcuni racconti in prova lettura.
-
Breve, breve, si legge in fretta: Perché non pesi niente come un granello di sabbia quel tanto che serve a lasciare un'impronta su un ritaglio di cuore
-
L'ho letta a lungo e proprio perché è breve è più facile ragionarci. La prima impressione: bella ma c'è qualcosa che non mi torna. Poi ho capito, cosa. E' che per me i papaveri sono allegri. E' vero che vengono utilizzati per commemorare i caduti nelle guerre, e sono simbolo dell'oblio; e in questo senso all'origine della tua poesia ci sono motivi per così dire classici. Ma per me i papaveri sono quelli di Monet. Scusa per questo commento un po' soggettivo
-
grazie Jack (bel gatto!). può essere un problema l'ISBN?
-
appena pubblicato su amazon, dove posso farlo sparire subito, e non ancora apparso su simplicissimus. In realtà sul contratto simplicissimus c'è scritto che "L’Autore potrà sempre decidere di ritirare l’e-Book dalla vendita".
-
Cercavo qualcosa che fosse secco. E sono venuti fuori questi versi Autobus. Mattina. Una signora dolcissima:"Mamma mia, lavoro, lavoro, lavoro; poi cinque mesi, malattia". Accento romeno. Ascolto discorso filosofico con vicina di sedile:"Quando se ne vanno, li pensiamo meno". Fuori schizzi di pozzanghere. L'autobus incastrato nel traffico, mentre il tram perso sferraglia in orario chilometri più avanti.
-
Bella la scelta di versi corti che spezza il ritmo rendendo il tutto molto musicale. L'ossimoro "buio sfavillante" rende immediata l'immagine delle stelle. Nota mia personale che non è una critica alla tua poesia: per me la notte è invisibile pascal
-
Un po' troppo sbrigativa anche per me. A mio parere troppi "tra" e poi l'uso del futuro con l'accento a fine verso (per ben tre versi, il 50% della poesia) non dà spessore alle parole. La trovo troppo "tra"-nciante pascal
-
Ricompaio dopo un po' di tempo e lo faccio per chiedervi un consiglio, perdonatemi Anzi, vi propongo questo dilemma: vi siete appena auto-pubblicati un ebook (pochi giorni) e una CE a cui avevate spedito il vostro manoscritto mesi fa vi risponde e vi fa un'offerta editoriale. Voi che fareste? pascal
-
grazie del commento Alessio. l'intenzione era quella di un racconto tranquillo per poi colpire in qualche maniera il lettore
-
non so se questo è il posto giusto per il topic ma ci provo secondo voi le riviste letterarie sono utili per un esordiente? io non ho esperienze in proposito, ma facendo un giro sul web il panorama mi è parso (magari sbaglio) abbastanza asfittico e poco invitante. Per esempio la WMI pubblica racconti e poesie selezionate attraverso concorso, poi uno va a vedere e trova sul sito che vengono proposti dei workshop finalizzati proprio alla pubblicazione su riviste e allora l'idea che uno si fa (ripeto, magari sbagliando) è che ci sono dei canali preferenziali da seguire per vedere pubblicato il proprio lavoro. L'altro domanda che mi ronza è: quanto sono disposte le riviste a pubblicare cose più sperimentali come ricerche di linguaggi diversi? Voi avete esperienze? Tanto per fare un esempio, la mitica rivista americana McSweeney’s è nata dall'idea, secondo me geniale, di pubblicare solo lavori rifiutati da altre riviste: mi sembra qualcosa di inimmaginabile qui da noi, o sbaglio?