Ti hanno già strafatto le pulci, ma qualcosina l'ho trovata anch'io. Cose di poco conto.
Non so esattamente perché, ma "arreca" qui mi stona, sembra troppo forbito.
Qui metterei semplicemente "servire"
Pretty Woman - un piccolo refuso
con quelle - minirefuso
Non ho letto gli altri frammenti.
Questo l'ho sentito come fosse raccontato da una voce fumosa roca di stanchezza, da una voce rassegnata, ma non disperata, una voce ancora in grado di vedere le opportunità che la vita può offrire.
Aida é una donna che ha fatto le sue scelte e ne porta le conseguenze con dignità e saggezza, é una donna che vuole mettere a frutto la propria esperienza almeno per qualcun altro. Trovo che sia un personaggio ben delineato, di carattere forse spigoloso ma di base onesto.
Da tutto questo frammento si intuisce la pesantezza della vita di strada. Una pesantezza fisica, psicologica e sociale, in continuo contatto con le miserie e le ipocrisie umane. Il tuo stile di scrittura contribuisce in maniera perfetta con la lunghezza delle frasi, con alcune ripetizioni a dare l'idea che l'interlocutrice, Francesca, la ascolti, ma non troppo. Sembra che Francesca non creda del tutto a quello che le racconta Aida, sembra che abbia bisogno di venire convinta.
Gli uomini escono pesti dal tuo racconto, figure dalla voce grossa e cuore piccolo. Tranne due eccezioni, l'occasione perduta di Aida e quella in essere di Francesca.
Hai descrito anche loro due con poche precise parole. Li ho visti proprio: due qualunque signor nessuno con i loro difetti ma con il grande pregio di saper ancora amare. Aida ha rinunciato per troppa onestà incapace di ricambiare il sentimento offertole, vorrebbe peró che Francesca capisse il valore della possibilità di uscire da quella vita anche per sua figlia.
Per quanto triste, a me il tuo racconto é piaciuto moltissimo. L'ho trovato delicato e sentimentale. Mi ha colpito molto come sei stato capace di dare voce a una donna così particolare, una cosa non facile.
Grazie, é stata una lettura molto gradevole.