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- Compleanno 15/10/1991
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http://trovarelalbadentrolimbrunire.blogspot.it
Informazioni Profilo
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Genere
Donna
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Provenienza
Umbria
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Interessi
Meditazione, scrittura
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Ciao Doria, mi sono garbate le tue descrizioni inerenti all'ambientazione della storia: " l'inverno aveva rapito la bellezza del bosco, [...] Red immaginò ciuffi d'erba, cespugli rigogliosi e fiori innocenti al posto dei pochi arbusti e delle erbacce secche che resistevano qua e là. [...] Scoiattoli, orsi e cervi potevano anche aver abbandonato questa terra gelata, ma c'era chi rimaneva; quando i laghetti ghiacciavano ed il verde soffocava sotto la coltre bianca, i lupi rimanevano. Era un tempo per predatori." Semplici ma che rendono chiara l'ambientazione. Mentre il nome Red è troppo ripetitivo, appesantisce lo scorrere delle parole distogliendo l'immaginazione del lettore per ritrovare il filo del discorso. Usa i pronomi. "ora -RED- camminava. -RED- immaginò ciuffi d'erba, cespugli rigogliosi e fiori innocenti al posto dei pochi arbusti e delle erbacce secche che resistevano qua e là. Sola, -RED- camminava. " oppure la ragazza o bambina camminava, ella immaginò, sola proseguiva. "Uno stocco contro lupi adulti, chiunque l'avrebbe considerata una pazzia." Un pochetto ostico, prova così: sferrare uno stocco contro dei lupi sarebbe risultato folle a chiunque. Grazie per la condivisione, a presto!
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Ciao Alessandra! Personalmente la storia mi è piaciuta e, non so se per ignoranza o mia mancanza di immaginazione, nella scena in cui la protagonista "entra" nella storia dell'uomo, lo faccia tramite pensiero come se fosse una veggente in grado di vedere passato-futuro, oppure è un'immaginazione che lei si è creata ma che, in qualche modo, rispecchi lo sTato d'animo di lui. Sarebbe interessante arricchire quell'entrare! A presto!
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Un frammento semplice, ma dalle immagini chiare e di scorrevole lettura. Complimenti, a volte noi scrittori ci incartiamo sulla descrizione di semplicei scene quotidiane quando cerchiamo di porre l'attenzione su dettagli che rimangono per lo più nella mente del narrante e molto di meno nella mente del lettore. Inoltre i dettagli di come si svolge il dialogo fra baristi ed il protagonista, permettono di ricorrere con facilità nella memoria del lettore scene di vita quotidiana, adattandole poi alla storia. Semplice dunque ma niente di scontato, bravo. A presto!
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Ciao benvenuta!
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Grazie sira per questa poesia condivisa. Mi ha colpito il verso "Dal letto bianco d'acciaio vestito" dandomi, di primo impatto, l'immagine proprio di un letto di ospedale in una bianca e sterile stanza, dove l'acciaio fa da specchio a tutti gli oggetti presenti. "E d'illusione mi illumino" un verso potente, di quelli in cui tutti si rispecchiano nei vari eventi della vita. Specialmente di fronte alla morte, l'aggrapparsi alla speranza che tiene in vita tutte le immagini alle quali ci aggrappiamo. Vorremmo che la vita dei cari sia eterna, ed in effetti lo è nei nostri cuori. Ma per la mente, per i nostri pensieri, vi è l'illusione che la morte spezzi ogni legame. E dunque di essa, noi ci illuminiamo. La speranza, ma non l'accettazione che il tutto scorra, e che non ci sia niente di apparentemente eterno.
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Ciao Grazia! Questo frammento è ricco di tanti piccoli dettagli nei quali a tratti riesco a viverne le immagini, i movimenti della protagonista, altre invece rimangono parole sul desktop. Tuttavia sarebbe interessante una maggiore descrizione fisica dei personaggi. Hai suscitato in me curiosità, e voglia di leggerne il seguito! Se mai ciò ti ispirasse a scrivere una storia!
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Ciao Daniella
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DoceanDrop ha cambiato la sua immagine di profilo
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Grazie mille ElleryQ, ho letto il regolamento ma almeno agli inizi lo terrò sempre a portata di mano. Mi è piaciuto tantissimo leggere che ci tenete alla qualità del forum, perché in effetti da essa si evince anche il rispetto e l'armonia fra i membri.
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Ciao! Mi chiamo Deborah, sono umbra ed ho 25 anni. Nella vita faccio un po' di tutto, la mia passione per la scrittura è nata dall'età di 7 anni, in particolar modo con la poesia. Ho sempre avuto dei diari in cui scrivere pensieri, descrizioni di luoghi, racconti, sfoghi. A 12 anni ho scoperto il mondo dei blog, così fra staffette varie ne ho aperti e chiusi tanti perché, dopo un bel pezzo di strada, non mi garba guardare indietro. Ho sempre voluto rinnovarmi ed imparare il più possibile. L'anno scorso mi misi in testa di scrivere un libro, ora sono in blocco e non riesco ad andare avanti ma continuo a digitare in un blog. Quando scrivo è come se entrassi in una sorta di meditazione, sono talmente presente a me stessa, che mi immergo nel silenzio e tutto ciò che mi etichetta o definisce semplicemente si ferma insieme al tempo. Se sono arrabbiata e scrivo un racconto, nel frattempo è come se la rabbia si evolvesse in qualcosa di nuovo ed il dono consiste in nuove consapevolezze. Scrivere infatti è per me un dono, un dono di Dio per non perdermi nei meandri della mente, dell'ego e del mondo in degrado. Non sono nulla di speciale e non ho un talento in particolare. Mi piace vivere. Sono qui perché ho voglia di imparare, non per farmi bella, ma per donare a me stessa e agli altri, speranza nella verità, i sogni sono già qui, in questo momento ed in ogni istante. Ciao!