D'accordo, però è altrettanto teorica l'evoluzione, talmente lenta che di certo nessuno di noi riesce a osservare il passaggio evolutivo da una specie all'altra, e altrettanto lontani dalla nostra esperienza sono buchi neri, quasar, ma in fondo perfino Marte, Giove, Saturno.
Eppure questioni apparentemente così distanti dalla vita pratica di quasi tutti noi sono entrate in profondità nella nostra cultura. Oggi la quasi totalità delle persone di media istruzione del mondo occidentale (e forse non solo di quello) "crede" nell'evoluzionismo e "crede" in un modello d'universo in cui la Terra non è più il centro, ma solo uno degli innumerevoli mondi esistenti.
Tutto questo ha avuto conseguenze enormi nel rapporto con le religioni tradizionali, basti pensare al Cristianesimo, che si basa sull'incarnazione di Dio in un essere umano di questo pianeta. Questo avvenimento unico e straordinario era facilmente accettabile e lo è stato per secoli, finché la Terra era il centro dell'universo e finché l'uomo era un essere unico tra i viventi, separato da un abisso da tutte le altre forme di vita; nel momento in cui la Terra diventa un qualsiasi pianeta del cosmo e l'uomo è solo un anello di una catena evolutiva di esseri viventi, diventa estremamente più complicato da sostenere, per motivi evidenti che non vorrei esplicitare oltre perché non vorrei ferire la sensibilità di qualcuno. (Anzi, caro sor @queffe, se ritiene che sia già andato oltre in tal senso, non esiti a editare).
L'esempio era solo per mostrare come idee in apparenza molto lontane sia dalla nostra percezione diretta che dai nostri interessi quotidiani ("io lavoro, sai che mi frega dell'evoluzione o degli ammassi stellari"), se hanno abbastanza tempo per agire non rimangono lontane e astratte teorie, ma vanno a incidere profondamente nelle nostre convinzioni e nei nostri comportamenti.