ewan_j 16 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Facile, direte voi, con disinfettante e punti di sutura. Ennò, miei cari. Mi serve sapere come si medica una ferita abbastanza grande (mettiamo: uno squarcio sul braccio) vecchio di circa una settimana con infiammazione e la presenza in alcuni punti di tessuto necrotico, utilizzando materiali di sussistenza. Niente attrezzi medici nè disinfettanti, per intenderci. Io ho pensato di risolvere la cosa rimuovendo il tessuto necrotico, utilizzando alcol come disinfettante e bendando (le bende sono ammesse). Il "paziente" quasi sicuramente perderà il braccio, ma quello che ho "fatto" riuscirà a fermare o per lo meno a rallentare l'infezione? Altre idee? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Nanni 1.090 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Si amputa. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Panzer 282 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Si amputa. Penso anch'io, dopo una settimana passata con uno squarcio del genere... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Dopo una settimana, senza antibiotici, uno è quasi spacciato. L'amputazione è la via più efficace per una ferita del genere. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
swetty 5.148 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Aspettate prima dell'amputazione. Devi veririfcare in che direzione va l'infezione, una cosa rossa e dolorosa attorno alla ferita. Se non sale verso il cuore l'amputazione non dovrebbe essere indispensabile. E in ogni caso l'amputazione bisogna saperla fare, altrimenti o il paziente muore dissanguato o si infetta il taglio. In che epoca sei? Nei bei tempi andati usavano le larve di mosca per ripulire la ferita e impacchi a base di muschio e foglie ammuffite (antenati della penicillina). Puoi lavare la ferita con vino, aceto, succo di limone. Forse la birra, che ha anche i lieviti? Un'altra, ma non so quanto efficace, è l'urina bollita (mi raccomando bollita, altrimenti è una fonte di batteri). Tutti comunque creano un forte shok e il paziente sviene. L'importante è tener pulita e coperta la ferita, usando bende sterili (ossia bollite e asciugate al sole e vento). Il ghiaccio aiuta a cicatrizzare e a sfiammare. Per aiutare a sfiammare (ma non sulla ferita) puoi usare albume montato a neve. Poi devi preoccuparti del paziente, ossia devi reintegrarlo di sali minerali e liquidi: il gatorade è acqua, sale e limone (l'acqua va bollita). Ottimo anche un decotto di corteccia di salice (aspirina fai da te) per ridurre le infezioni. http://it.wikipedia.org/wiki/Ferita Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Panzer 282 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Nei bei tempi andati usavano le larve di mosca per ripulire la ferita e impacchi a base di muschio e foglie ammuffite (antenati della penicillina). Puoi lavare la ferita con vino, aceto, succo di limone. Forse la birra, che ha anche i lieviti? Un'altra, ma non so quanto efficace, è l'urina bollita (mi raccomando bollita, altrimenti è una fonte di batteri). Tutti comunque creano un forte shok e il paziente sviene. L'importante è tener pulita e coperta la ferita, usando bende sterili (ossia bollite e asciugate al sole e vento). Il ghiaccio aiuta a cicatrizzare e a sfiammare. Per aiutare a sfiammare (ma non sulla ferita) puoi usare albume montato a neve. Non vorrei dire stupidaggini, ma al tempo contro le infezioni (oltre ai rimedi da te già elencati) non si usava anche lo zucchero? Non so dove ho sentito sta cosa, ma me la sono ricordata giusto ora... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Alberto Tosciri 2.177 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Penso che per avere certezze sui tempi, oltre agli ottimi consigi di Swetty, bisogna aspettare il parere di Bradipo, che è un medico. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
nerinacodamozza 403 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Impacchi di acqua bollente e sale e rimuovere i tessuti necrotici. Io mi sono curata una ferita non brutta, ma decisamente infetta con questi impacchi. Era un graffio che dopo una settimana aveva fatto gonfiare il polpaccio del doppio e tutta la zona faceva male e appariva bruttarella. Il settimo giorno ho scoperto che potevo usare acqua e sale e dopo gli impacchi, è uscito di tutto e secondo me stava guarendo. Ma poi i miei se ne sono accorti (avevo dodici anni e non volevo andare in ospedale) per cui mi hanno portata al pronto soccorso e lì sono intervenuti chirurgicamente e riempito di antibiotici. Però quello che avevo non era cancrena ma un flemmone. Ma io confido ancora nell'acqua bollente e sale. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 Dopo una settimana i giochi sono fatti, forse puoi anche non fare nulla. Se non sei ancora morto significa che non ti è venuto: - il tetano http://it.wikipedia.org/wiki/Gangrena_gassosa - la setticemia Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ewan_j 16 Segnala allo Staff Inviato 13 giugno 2011 mi inchino alla vostra conoscenza. grazie mille a tutti Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Panzer 282 Segnala allo Staff Inviato 14 giugno 2011 Edit: lo zucchero evita la crescita batterica perchè osmoticamente disidrata i batteri, per questo si usa nelle marmellate. Grazie, ora è chiaro... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Belfagor 61 Segnala allo Staff Inviato 15 giugno 2011 ... Tieni conto che dopo le battaglie per evitare rischi si cauterizzava il più possibile. E' possibile bruciare i tessuti anche con la stessa lama rovente? Ricordo alcuni vecchi film western in cui si amputava, si disinfettava con whisky e si bruciavano i tessuti in questo modo. Non so quanto possa essere buona la prassi, ma la scena era di sicuro effetto (forse perché ero solo un ragazzino). Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Segnala allo Staff Inviato 15 giugno 2011 Si certo, anche se i chirurghi militari avevano strumenti appositi chiamati "cauteri". Paracelso è il primo a ribellarsi a questa pratica barbara. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti