wyjkz31 4.276 Segnala allo Staff Inviato 29 gennaio Titolo: La zattera in Duomo Autore: Chiara Giudici Editore:0111 Edizioni Pagine: 172 ISBN: 978-88-9370-178-5 Genere: grottesco, distopico, horror Formato: cartaceo e digitale Prezzo: € 14,50 cartaceo, € 5,99 digitale Trama Sofia, single irritabile e disoccupata cronica, sopravvive come può in una Milano popolata da personaggi strambi e da zombi. Gli zombi, dopo aver aggredito e divorato la maggior parte delle persone dotate di buona intelligenza, adesso “convivono” con i sopravvissuti. Le aggressioni sono diventate sporadiche, gli umani si sono “adattati” ai nuovi ospiti e la vita ha ripreso un andamento quasi normale. I problemi di Sofia sono perciò molto ordinari: la mancanza di entrate stabili e, malgrado fatichi ad ammetterlo, la mancanza di un compagno. Nel corso del libro cercherà entrambi con esiti a volte scontati e a volte grotteschi fino a quando il problema zombi tornerà a toccarla da vicino e dovrà progettare una fuga in cerca della salvezza. Contenuti Di zombi ne abbiamo visto e letto a iosa e questi non morti formato famiglia si distinguono dalla norma per la particolarità di divorare solo le persone intelligenti; la società descritta dall’autrice è perciò composta quasi unicamente da persone mediocri: la somiglianza nelle descrizione con la società attuale è evidente e ogni lettore potrà fare le proprie considerazioni in merito. Il romanzo non è però centrato sulla critica sociale ma sul personaggio della protagonista, Sofia, sulle sue debolezze - prima fra tutte il considerarsi “stupida” per non essere stata oggetto degli attacchi zombi - sulla sua tendenza a lasciarsi travolgere dagli eventi e a reagire con aggressività alle frustrazioni. Ambientazione e personaggi La Milano del romanzo rispecchia l’immaginario nebbioso e piovoso ma per il resto rimane poco definita; quello che invece emerge bene dalle descrizioni dei luoghi e degli ambienti è un’atmosfera di decadimento in linea con la storia narrata. Il personaggio di Sofia è ben caratterizzato e altrettanto lo sono i numerosi personaggi che le ruotano attorno, strani quanto basta per risultare interessanti e rimanere impressi nella memoria; accanto a episodi in cui l’autrice gestisce con naturalezza i personaggi ce ne sono però altri in cui le reazioni appaiono stereotipate. Stile e forma La scrittura è a mio avviso il lato più debole del romanzo; il linguaggio è molto semplice, a volte colloquiale, la costruzione dei periodi spesso è contorta e ci sono numerosi refusi che potevano essere evitati con un po’ di attenzione. Buona invece la capacità di creare aspettativa e incuriosire il lettore. Giudizio finale Il libro è un mix di generi: grottesco, distopico, horror (quelli dichiarati) con l’aggiunta di alcuni episodi da romanzo rosa. I lettori che si aspettano una perfetta rispondenza la genere rimarranno delusi ma chi ama il fantastico in generale, come la sottoscritta, troverà piacevole questa miscellanea. Ho amato meno il finale - molto -aperto, ma anche in questo caso è una questione di gusti. Lo sconsiglio, invece, a chi cerca una scrittura curata. 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti